Come nasce l’Amarischia
Quando inizia la nostra Storia? Quando uno sconosciuto monaco ischitano, nella seconda metà del Settecento, selezionò le erbe e le radici per realizzare la ricetta originale dell’Amaro di Ischia? O quando i Cola in San Giuseppe Vesuviano iniziarono a produrre liquori nel 1920? O ancora quando Arcangelo Cola si dedicò anima e corpo alla ricerca di questa ricetta e trovatala volle valorizzarla creando su di essa un Liquore, un Marchio, un’Azienda, un sistema di Valori? E’ comunque una storia appassionante…
Liquori dal 1920
E’ dal 1920 che la famiglia Cola, in San Giuseppe Vesuviano, fabbrica i liquori tipici di Napoli. Nocillo, Anisetta, Limoncello, Cordiale… sono solo alcune delle specialità che vengono prodotte nel loro laboratorio e vendute in tutta la Campania. I Cola, però, tengono per sé, e per pochi amici, uno dei prodotti più particolari, un amaro a base di erbe, realizzato ispirandosi ad una ricetta di Ischia. La ricetta dell’Amaro d’erbe di Ischia risale alla seconda metà del Settecento, messa a punto da un monaco francescano. I frati minori, presenti sull’isola dal 1225, sono abili liquoristi e l’Amaro è una delle loro specialità. Sono però trascorsi anni e la ricetta originale non si conosce più, persa, forse, quando i frati, per ordine del governo francese che allora controllava il regno di Napoli, furono costretti a lasciare il loro convento. Le versioni di”amaro di Ischia” presenti sono talvolta molto diverse l’una dall’altra. Uno dei Cola, Arcangelo, della seconda generazione dei liquoristi vesuviani, è affascinato dalla storia straordinaria della ricetta dei frati di Ischia, della loro capacità con alambicchi e infusi d’erba. Il suo sogno è recuperare la formulazione originale. Confesserà, anni dopo, di aver passato più di una notte in bianco nel tentativo di conciliare le varianti di ricette più accreditate con le erbe e le spezie effettivamente disponibili in Ischia, alla fine del Settecento.
1969 nasce l’AMARISCHIA
È però solo alla fine degli anni ’60 che Arcangelo Cola, deciso a diffondere anche presso il grande pubblico l’amaro, si dedica animo e corpo alla ricerca della ricetta originale. Studi in biblioteche, viaggi presso antichi monasteri, confronti appassionati con esperti liquoristi, e veri e propri colpi di fortuna, gli consentono finalmente di recuperare l’antica formulazione del liquore amaro di un monaco ischitano, quella autentica, l’originale tramandata negli anni senza subire modifiche. Il risultato è sorprendente, un Amaro che conserva i profumi ed i sapori dell’isola conciliando il retrogusto astringente, amaro, tipico degli amari a base d’erbe, con un ché di dolce che non dispiace neanche ai palati più esigenti.
Nasce in quel momento l’AMARISCHIA, l’amaro quanto basta! Tanto convinto del successo del recupero dell’antico prodotto che Arcangelo Cola decide di dare questo nome non solo al liquore, ma anche alla stessa azienda che fonda con lo scopo, la mission diremmo oggi, di produrre e distribuire l’amaro straordinario. Una scelta che comunica a dipendenti, fornitori e clienti, cura in maniera certosina tutti i particolari, sovraintende a tutti i processi, dalla selezione degli aromi fino all’imbottigliamento ed inscatolamento, assicurando la fedeltà alla formulazione, l’originalità del design della bottiglia è frutto di un mese di selezioni, scelte e ripensamenti. Soprattutto pretende che ci si attenda ad un semplice dettame: qualità degli ingredienti, fedeltà alla ricetta.
Il successo dell’Amarischia: il marchio è subito Marca!
L’intuizione dell’Amaro quanto basta è un successo: Amarischia piace come ammazza caffè e come aperitivo, incontra il gusto dei napoletani affermandosi come l’Amaro di Napoli. In pochi anni l’Amaro si fa apprezzare in Campania e nell’intera penisola Italiana.
Da qui il passaggio ai mercati internazionali è breve. All’estero è un prodotto noto. Ne diffondono la fama ed il gusto i turisti in visita ad Ischia, dove Amarischia diventa il prodotto alcolico più consumato. Per gli emigranti napoletani, in visita a Napoli, portarne qualche bottiglia a casa, per parenti ed amici, è un obbligo, “devono” avere con sé un sapore ed un profumo che ricordi a tutti la terra natia.
Una campagna di comunicazione diffonde in Italia ed all’Estero la fama del gusto particolare dell’Amarischia. Lo slogan “Amaro quanto basta!”, alla base della campagna tv di fine anni ’70 ed inizio anni ’80 è un tormentone rimasto impresso anche in chi, in quegli anni, ancora non aveva l’età per consumare alcolici!
Amarischia Spot con Moretti
Nel 1973 l’azienda rinforza le proprie strutture e diversifica la produzione estendendola agli sciroppi ed ai confetti alla mandorla di alta qualità. Nascono così due nuovi marchi:
- “Il giardino delle delizie”, che marca i liquori alla frutta, come il Limoncello, creme di liquori alla frutta, amaretto, sambuca, liquori secchi, bagnè per pasticceria e alcool puro
- “La Confetteria del Cuore”, premium brand per la Confetteria di qualità alle mandorle ed al cioccolato.
Presto la famiglia di alcolici si allarga, si uniscono prodotti come limoncello, nocillo, sambuca ed anice, le bagne, le creme….
1999 si allarga la produzione:Caramelle Dure, Caramelle Morbide e Chewing Gum
Nel 1999 viene fondata la Indaco S.p.A., azienda controllata dalla Amarischia, con l’obiettivo di allargare il portafoglio prodotti alle caramelle e ai chewing gum.
Viene rilevato l’impianto di Pascarola, in provincia di Napoli, fondato dalla Alivar per produrre questi prodotti, con lo stabilimento Amarischia acquisisce know how, impianti e relazioni con primari gruppi industriali e commerciali che con diversi marchi distribuiranno a livello nazionale e internazionale i prodotti della Indaco.
Il legame con ISCHIA
Il legame con l’isola è forte, la distribuzione del prodotto è particolarmente curata, con risorse dedicate, la comunicazione di prodotto, la pubblicità, su Ischia, è specifica. Non mancano le sponsorizzazioni degli eventi locali. Ad Ischia l’amaro ed i confetti Amarischia sono i preferiti dagli isolani che ricambiano la passione dei Cola per la loro isola.